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venerdì 20 dicembre 2013

E tu, che collega sei? - Ingegnere


Non ci sono tavole della legge.
Il dio degli ingegneri è la prima legge di Ohm .
Lei: "Che tenero! Guardi le stelle?"
Lui: "No, guardavo il dipanarsi di quei bellissimi Tralicci e quel Ponte sull'autostrada!"

Tre due uno via. Ecco pronto l'Ingegnere, il collega Ingegnere. Che poi rappresenta la classe "padre" entro la quale trovano posto altri sottoinsiemi come il "Nerd", il "Pignolino" e la "Macchina da Click".

Il nostro eroe si presenta di solito con un fare da saputello, sapientone o sputasentenze.
All'ingegnere medio, interessano cose come le grandi battaglie della seconda guerra mondiale, la fibra di carbonio delle navi da sbarco, modellini di aerei in lega di alluminio, armi da combattimento corpo a corpo.
Insomma tutte cose che attraggono molto il gentil sesso.
L'ingegnere ha la vocazione del pensare di sapere tutto, forse li tirano su direttamente così e quindi per osmosi si buttano anche in spiegazioni sempre più minuziose; loro vogliono spiegare tutto a chiunque.
Per un ingegnere "il non spiegare" una certa cosa è come peccare contro l'umanità.

Un ingegnere tende ad essere pratico pratico perchè bisogna risparmiare soprattutto il tempo.
E risparmiare del tempo si nota soprattutto nell'assenza totale (o quasi) di gusto, di cura. Davanti allo specchio al massimo si guarda in faccia, ma poco i pantaloni e comunque non arriva mai ai calzini.....
Certi ingegneri sfidano le rigorose leggi della coloreria italiana....abbinamenti incredibili di maglie con calzini di tessuto sintetico di colore indescrivibile, cravatte contro le leggi di trigonometria, jeans da 20 candeline, scarpe da......le scarpe!!!!...per un ingegnere le scarpe sono come la materia oscura per la fisica degli ultimi 80 anni.

"Dimmi che calzino porti e ti dirò che indirizzo di ingegneria hai preso." disse una volta un mio acutissimo compagno di università. L'orgasmo per un ingegnere è personificato da parole cariche di grandi incontri di consonanti, vedi meccatronica, algoritmo, aerospazio, logistica, ingranaggio, terminale, cursore, prospetto, funzionalità, logiche, sinergia, proattività.....
L'ingegnere è curioso solo di cose necessariamente "inanimate".

E ancora. L'Ing. non va dal meccanico ma si mette alla spalle dello stesso controllando ogni sua singola mossa. Fa domande su qualsiasi pezzo venga eventualmente toccato o smontato.
Quando viene l'elettricista a casa - per grossi interventi sia ben chiaro, l'ingegnere provvede da solo alle sue
necessità domestiche basiche - inizia a rompere la minchia con domande sui cavi, fili, relé, spinotti, prese,
consumi, interruttori, basso-consumo. Dal dentista si fanno spiegare tutto: le frese, i giri al minuto, il momento angolare della poltrona, la pressione in uscita dell'acqua per il risciacquo, i watt della lampada frontale e il cemento per l'otturazione.

Guardare un semplice film di fantascienza con lui è un continuo "non è possibile"; se il film ha un tocco di sensibilità ti senti dire "non è reale"; se il film è storico-politico-economico-sportivo "il libro è diverso"; se il film ha scene in cui ci siano computer-server-tastiere-scanner-monitor-usb "mi viene in mente il mio primo computer 386 dx 2 16 MHz".

Conoscono tutte le scorciatoie possibili con la tastiera.....lavorare con loro
significa sentire spesso la parola "control" o la parola "shift"....che nervi!
Ci sono ingegneri che respirano dei bei "momenti di ingegneria"......datemi una bombola, vi prego!!

E poi fino alla morte sarai un ingegnere, anche se lavori in un centro estetico o fai il segretario della ginecologa, sei e rimarrai "ingegnere". Ti chiamavi franco, luigi, mario, andrea, sarcazzi?...ti sei laureato in ingegneria? Hai il marchio di "ingegnere" a vita.

Mi piacerebbe tanto parlare delle donne ingegnere ma ho tanta tanta paura.
Dico solo che vale la legge: "è più facile trovare una donna ingegnere cesso, che trovare al cesso un ingegnere....". Negli ultimi 5 anni si osserva ancora questa legge ma in controtendenza.

Chiudo con 2 massime per ringraziare gli ingegneri senza i quali tutto il nostro mondo non sarebbe così variopinto.

"All'ingegnere compete rivestire di vita, 
conforto e speranza lo scheletro della scienza."
 Herbert Hoover

"De-ingegnerizzare un ingegnere non si può. 
Ingegnarsi per migliorarlo è possibile, dopo tanti anni e tanto sudore."
Anonimo




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@luterronpower

giovedì 12 dicembre 2013

E tu, che collega sei? - La Macchina da Click

Le prime due uscite hanno visto due colleghi mooooolto particolari: Il Nerd e il Il Pignolino.


Ogni lavoro ha un suo scopo e ogni lavoro ha delle attività specifiche.
Questa guida ha lo scopo di mettere in risalto classi di comportamento che in alcuni casi possono coesistere.

Vediamo questa volta il collega "Macchina da Click".

Come dice il nome, il nostro eroe non si prende quasi mai una pausa sul posto di lavoro, a meno che non sia ufficialmente invitato dal proprio boss.
Si va in bagno una volta sola, tipicamente per pranzo, probabilmente fa uso di Huggies.
Se sei una Macchina da Click ti dico già che con la rotella del mouse hai fatto 40000 km.
L'indice della tua mano destra è praticamente un organo a parte.
Non ti assenti mai e non prendi permessi. Non fai mai ritardi.
Stai attento a non fare mosse false. Vivresti malissimo il fatto di aver preso anche solo un giorno di mutua.
Sei umanamente sensibile come il sergente Hartman in "Full metal jacket".
Usi frasi di circostanza e ti imbarazzano le domande dirette.
Il mare ti fa schifo e preferisci le montagne. Ti abbronzi solo grazie al tuo monitor LCD del PC.
Non ti piace il calcio e le donne sono come lo scotto da pagare semplicemente perché sei uomo.
Dal mandare un fax al fare l'amore, dal cucinare al guidare, ti immedesimi con gli obiettivi della azienda.
A tavola a pranzo la domenica puoi fare uso delle seguenti parole: feedback, brainstorming, mandatorio; oltre che usare "deadline" per sollecitare di scolare la pasta.

Macchina da click è una vocazione.
Macchina da click può (e deve) essere laureato in Ingegneria (tutti gli indirizzi).

Vale il seguente assioma per una Macchina da Click:
"potresti trovare molte e tante soluzioni, riempire di Arial 10 pagine su pagine, ma alla fine rischiare di perdere te stesso".

Se, per assurdo, non esistessero Macchine da Click, in ufficio si riderebbe poco.
L'Habitat Naturale di Una Macchina da Click è un ufficio Open Space.




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@luterronpower