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giovedì 13 febbraio 2014

Italia, paese di Santi


Siamo nella settimana dei santi più amati e odiati allo stesso tempo.
San Valentino per motivi sentimentaloidi e San Remo per motivi di emorroidi.

Il santo di Terni - decapitato sulla via Flaminia a 97 anni il 14 febbraio del 273 d.C. - è considerato in tutto il mondo il protettore degli innamorati.
San Remo non esiste come santo, ma Sanremo ha come protettore San Romolo, per cui prendetevala con lui al massimo.

Ebbene, diciamocela pure tutta.
La sete di consumismo a braccetto con la voglia di dare (e fare) spettacolo ad ogni costo abilitano a fare, a dire, a pensare, cose al limite della fantasia umana.

L'amore è una cosa seria, talmente seria, che basterebbe un secondo solo per dare senso a tutta la vita.
La TV è una cosa seria, talmente seria, che non basterebbe una vita intera.

Per cui albergatori, ristoratori, cantautori, porno-attori, editori, critici cinici e stitici, avanti con penna pizza cuori piccioni chitarre e mandolini...create pure la solita fiera del moralismo bieco e del finto perbenismo.
Io, il bacio perugina me lo mangio con attorno tutta la cartina.

Ciao proprio.


mercoledì 29 gennaio 2014

Condividere e Social Network




















Oggi cari sargenischi della terra di mezzo apriamo una breccia di Rohan nella steppa desolata dei social network.
Non sono l'unico ad essere iscritto contemporaneamente a Google+, Facebook, Twitter e Linkedin. Molti lo fanno per lavoro, molti lo fanno per piacere o per dovere, alcuni cercano di sfondare come Social Stars, bloggatori da quattro soldi come il sottoscritto, alcuni per manie di grandezza e, per chiudere, sempre più numerosi/e quelli/e che fanno vedere tette, gatti e piatti....

Il tutto, in fondo, lo si fa per Condividere.
Con-Dividere significa letteralmente "dividere insieme", insomma possedere insieme, offrire qualcosa di proprio ad altri. Sta diventando la parola più utilizzata a scuola, all'università, sul lavoro, ovunque.

Certo, proprio qui sta il punto.
Si condivide tutto perché l'importante è "condividere". Non esiste un filtro per cosa condividere o meno. Foto, video, articoli, giochi, pagine web, pensieri. Nel 99% dei casi, quindi, condividiamo un indirizzo web.

Occhio però. Non sto dicendo che sia tutto inutile. Grazie ai social network sono state salvate molte vite colpite da terremoti o tsunami, oppure abbiamo ricevuto la notizia che aspettavamo da tempo, oppure abbiamo letto un pezzo che ci ha fatto ripartire o che ci ha fatto commuovere, oppure abbiamo rivisto quel video degli U2 o i 3500 goal in rovesciata della storia del calcio, e ancora ci siamo informati su quel posto che avremmo voluto vedere e che poi abbiamo visto, e abbiamo anche visto cose che ci hanno fatto sentire in un mondo dove tutto è a portata di mano.

Vorrei solo non accontentarmi del puro gusto di condividere.
Meglio, vorrei che si condividesse sì, ma non vorrei accontentarmi di chi condivide mille cose ma non condivide la principale.
E per farmi capire senza pretese
uso una frase di Pavese.


«Da uno che non è disposto a condividere con te il destino 
non dovresti accettare nemmeno una sigaretta».
- C. Pavese

Pavese non poteva pensare che in futuro le sigarette si sarebbero potute comprare online e che le sigarette elettroniche non si possono scroccare, per il momento.
Ma si capisce lo stesso.
E per chi non fuma, "non dovreste accettare nemmeno un link a una pagina web"....
E con questo mi son dato la zappa sui piedi.




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@luterronpower

venerdì 24 gennaio 2014

Un mondo di password





















Tutto credo abbia avuto inizio con l'avvento dei bancomat, la consegna del pin e cosi via.

Ormai quasi tutto richiede un accesso con password - o PIN - che assieme allo Username costituiscono le "credenziali d'accesso"........

Rappresenta la parola d'ordine che apre la porta.
Usiamo le password per accesso a cose come il prelievo bancomat, il pagamento alle casse, accesso alla casella e-mail, social network, lo sblocco del telefonino, acquisto biglietti di tutti i tipi, prenotazione hotel, siti di vendita online, account vari e molte altre cose.

In una giornata tipo, in media, dai 14 anni fino ai 65, per almeno 6 volte al giorno usiamo delle password (almeno). Questo vuol dire che alcune, quelle che usiamo più di frequente, ce le ricordiamo a memoria, ma - ahimè - per altre dobbiamo ricorrere a file di testo, a bigliettini volanti, nomi sul cellulare ma che hanno il numero di una password, date di nascita o nomi di persone care, posizioni del kamasutra, personaggi famosi, e molto altro.
Per non parlare di quando il portale ci chiede di modificarla. Che Scassword.
Panico misto a nervosismo e paura di sbagliare due volte.

Il capitolo degli stronzi che cercano di ottenere la password di un utente non lo voglio affrontare, ma questo mi fa solo immaginare fin dove arriveremo visto che con il passare del tempo sempre meno si riesca a vivere senza le 3 parole più usate del 21esimo secolo:
"Connessione A Internet".

Un collega mi faceva notare come in metropolitana - la famosa Emme 1 di Torino - si sia fermato per un attimo a guardare la ggggggente che aveva attorno.
Tutti intenti, con la testa inclinata verso il basso, a touchare uno smartphone senza alzare mai lo sguardo. Mentre invece, chi non smanettava con i polpastrelli, si chiudeva ermeticamente nel proprio Pandora di Avatar tramite la parola più usata sui mezzi pubblici, e cioè la parola "Auricolare", con tutte le vocali, tra l'altro.

Il mio collega avrebbe voluto disperatamente la password per ripristinare il sistema Uomo all'ultimo salvataggio: L'Homo non Annullatus.

Ma è stata dimenticata e non c'è un link per il ripristino.





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@luterronpower

martedì 14 gennaio 2014

Un Pallone d'Umano


















E poi ci sono quelle cose che rendono affascinante il calcio e tutto il contorno fatto di pay tv, veline e fidanzatine fighe, stadi con violenza, ultras, colpi di tacco, rovesciate, milioni di euro, show business.

Le lacrime di Cristiano Ronaldo, vincitore con merito del Pallone d'Oro 2013, tanto chiacchierato, odiato, preso in giro da blatteroni, su tutti i giornali, telegiornali, video giornali youtubbiani, mini clip del www, eccetera.

Vero che questo premio, come tanti nel calcio, lascia il tempo che trova. E molti premi sono solo targets papabili per colossi televisivi.
Però signori della giuria e del moralismo bieco. Ecco un uomo in lacrime.

Può un uomo piangere così? Cazzo siamo nel 2014 no? Non c'è più spazio per cose così umane no?
E invece. E invece si.

Siamo fatti di temperamenti, di stimoli, di istinto, di sentimento, di cuore, di reattività, di cazzeggio, di piedi buoni o piedi come un hard disk portatile, di testa......
E, un uomo, si commuove, ritira il premio e non riesce a parlare.

Bene signori della giuria popolare così bieca e cinica, così sempre a giustificare, a cercare ragioni irragionevoli, a dare sempre un motivo che ci calmi. Pronti a mettere qualcuno al patibolo o pronti a puntare il dito.
Ricco, alto, diciamolo pure soprattutto invidiato perché i tuberi non li compra ma vengono a lui, eccolo disarmato e senza alibi fare un gesto di assoluta umanità.

Viva l'umano, quello vero, quello che si commuove, che ride, che ama, che grida, che si muove.

Ci siete ancora?.....





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@luterronpower






venerdì 10 gennaio 2014

Come ci cambia un social network























Un affezionatissimo lettore del mio blog mi scrive così:


"soprattutto in occasioni di feste e ricorrenze, vedo telefonini e iPad intenti a scattare foto e a fare filmati che poi...? Cosa succede a tutti questi bei ricordi, dove vanno a finire? Le persone di cui parlo, e credo siano la maggioranza, non le scaricano mai. Eventualmente le cancellano... tanto sono vecchie... Tutti questi bei momenti condivisi e poi... una volta perso il telefonino, rotto o sostituito finiscono nel nulla.
Forse sono di una generazione diversa...facevo le foto ancora con il rullino (ho iniziato a 14 anni ad appassionarmi) e poi facevo diapositive e adesso ho una macchinetta digitale modesta ma salvo le cose importanti, quasi tutto, e qualcosa stampo ancora...comunque sia, magari serve a poco, ma io la foto di mio nonno di 70 anni fa ce l'ho ancora."


Si sa, nell'era del digitale tante abitudini sono cambiate o definitivamente messe nel dimenticatoio.
Ma certo il nostro caro lettore sa benissimo che fino a 10/15 anni fa esistevano gli album di famiglia da far vedere a parenti, amici o fidanzate che volevano vederti da piccolo e dirti "tenerissimo, che ridere!!"

I nostri figli tra una quindicina d'anni diranno: "andiamo sul profilo FB di mio papà che ti faccio vedere le foto di quando ero piccolo...".
Considerando i social network, si calcola che al giorno vengano condivise 5 milioni di foto....
I video caricati su YouTube al minuto sono l'equivalente di 100 ore......
Ogni giorno su Facebook vengono visualizzati 500 anni di video.....

Forse è soprattutto questo il motivo del boom di siti a sfondo social. Ma senza dubbio il 60% di quello che scattiamo o filmiamo viene perso per sempre.
Giusto per ridere, io conservo una foto scattata con il mio vecchio Motorola L6 del 2005 in cui fumavo la mia prima sigaretta davanti a mia mamma.......e non la condividerò mai.

Non è sentimentalismo ma per le cose più belle che ci siano successe - incontri, fatti, persone - non sempre abbiamo una foto o un video che testimoni l'evento.

Quel file .jpg o .avi si trova nell'hard disk del cuore.




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@luterronpower

giovedì 9 gennaio 2014

Tutti come Galileo
















Padova, gennaio 1610. 
Belle serate come tante. Inquinamento luminoso pressoché nullo.
Un signore sulla cinquantina aveva un appuntamento tra la sua sete di conoscenza e il balcone vista stelle.

Aveva notevolmente migliorato il suo cannocchiale e guarda caso in quel freddo gennaio un pianeta visibile ad occhio nudo, Giove, stava aspettando da 4 miliardi di anni che qualcuno lo degnasse di uno sguardo.
Il resto è scritto su tutti i libri.
Ma il 9 gennaio 1610, dopo le spettacolari osservazioni del 7 e 8, scrive:"Per questo con gran desiderio aspettai la notte successiva [il 9 gennaio]: ma la mia speranza fu resa vana, perché il cielo fu tutto coperto di nubi."

Cazzo. Bellissimo. Con gran desiderio mi vedo Galileo morire dalla voglia di vedere di nuovo la disposizione dei satelliti di Giove. E invece. Maledette nubi. Questo mi piace.

E poi ancora il 10 gennaio: "(...) mutando la  perplessità in meraviglia, compresi che l'apparente mutazione non era di Giove ma delle stelle da me scoperte; e per questo pensai di dovere da allora in poi osservare a lungo il fenomeno attentamente e scrupolosamente."

Disegni originali di Galileo.
La pallina più grande è Giove. 
Vide delle "stelline" che erano sulla giostra di Giove e intuì che quei 4 corpi celesti (Io, Europa, Ganimede e Callisto) altro non erano che lune, quindi (la) prova che la Terra gira attorno al Sole. La Terra non era l'unica ad avere un satellite.


Nell'effimero vivere con in mano uno smartphone e nell'altra una sigaretta, alle nostre latitudini e nel mese di gennaio, Giove si vede proprio moooolto bene a occhio nudo, dalle 18 fino alle 24....fatevi un giro se avete delle finestre che danno verso sud.


Oggi è il 9 gennaio del 2014. Ma, dopo 404 giri attorno al sole le nubi ci sono sempre e il cannocchiale del desiderio ce l'abbiamo ancora.
E, soprattutto, abbiamo ancora la meraviglia e lo stupore.




"Nelle mie scoperte scientifiche ho appreso più col concorso della divina grazia che con i telescopi".
- Galileo Galilei




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@luterronpower




venerdì 20 dicembre 2013

E tu, che collega sei? - Ingegnere


Non ci sono tavole della legge.
Il dio degli ingegneri è la prima legge di Ohm .
Lei: "Che tenero! Guardi le stelle?"
Lui: "No, guardavo il dipanarsi di quei bellissimi Tralicci e quel Ponte sull'autostrada!"

Tre due uno via. Ecco pronto l'Ingegnere, il collega Ingegnere. Che poi rappresenta la classe "padre" entro la quale trovano posto altri sottoinsiemi come il "Nerd", il "Pignolino" e la "Macchina da Click".

Il nostro eroe si presenta di solito con un fare da saputello, sapientone o sputasentenze.
All'ingegnere medio, interessano cose come le grandi battaglie della seconda guerra mondiale, la fibra di carbonio delle navi da sbarco, modellini di aerei in lega di alluminio, armi da combattimento corpo a corpo.
Insomma tutte cose che attraggono molto il gentil sesso.
L'ingegnere ha la vocazione del pensare di sapere tutto, forse li tirano su direttamente così e quindi per osmosi si buttano anche in spiegazioni sempre più minuziose; loro vogliono spiegare tutto a chiunque.
Per un ingegnere "il non spiegare" una certa cosa è come peccare contro l'umanità.

Un ingegnere tende ad essere pratico pratico perchè bisogna risparmiare soprattutto il tempo.
E risparmiare del tempo si nota soprattutto nell'assenza totale (o quasi) di gusto, di cura. Davanti allo specchio al massimo si guarda in faccia, ma poco i pantaloni e comunque non arriva mai ai calzini.....
Certi ingegneri sfidano le rigorose leggi della coloreria italiana....abbinamenti incredibili di maglie con calzini di tessuto sintetico di colore indescrivibile, cravatte contro le leggi di trigonometria, jeans da 20 candeline, scarpe da......le scarpe!!!!...per un ingegnere le scarpe sono come la materia oscura per la fisica degli ultimi 80 anni.

"Dimmi che calzino porti e ti dirò che indirizzo di ingegneria hai preso." disse una volta un mio acutissimo compagno di università. L'orgasmo per un ingegnere è personificato da parole cariche di grandi incontri di consonanti, vedi meccatronica, algoritmo, aerospazio, logistica, ingranaggio, terminale, cursore, prospetto, funzionalità, logiche, sinergia, proattività.....
L'ingegnere è curioso solo di cose necessariamente "inanimate".

E ancora. L'Ing. non va dal meccanico ma si mette alla spalle dello stesso controllando ogni sua singola mossa. Fa domande su qualsiasi pezzo venga eventualmente toccato o smontato.
Quando viene l'elettricista a casa - per grossi interventi sia ben chiaro, l'ingegnere provvede da solo alle sue
necessità domestiche basiche - inizia a rompere la minchia con domande sui cavi, fili, relé, spinotti, prese,
consumi, interruttori, basso-consumo. Dal dentista si fanno spiegare tutto: le frese, i giri al minuto, il momento angolare della poltrona, la pressione in uscita dell'acqua per il risciacquo, i watt della lampada frontale e il cemento per l'otturazione.

Guardare un semplice film di fantascienza con lui è un continuo "non è possibile"; se il film ha un tocco di sensibilità ti senti dire "non è reale"; se il film è storico-politico-economico-sportivo "il libro è diverso"; se il film ha scene in cui ci siano computer-server-tastiere-scanner-monitor-usb "mi viene in mente il mio primo computer 386 dx 2 16 MHz".

Conoscono tutte le scorciatoie possibili con la tastiera.....lavorare con loro
significa sentire spesso la parola "control" o la parola "shift"....che nervi!
Ci sono ingegneri che respirano dei bei "momenti di ingegneria"......datemi una bombola, vi prego!!

E poi fino alla morte sarai un ingegnere, anche se lavori in un centro estetico o fai il segretario della ginecologa, sei e rimarrai "ingegnere". Ti chiamavi franco, luigi, mario, andrea, sarcazzi?...ti sei laureato in ingegneria? Hai il marchio di "ingegnere" a vita.

Mi piacerebbe tanto parlare delle donne ingegnere ma ho tanta tanta paura.
Dico solo che vale la legge: "è più facile trovare una donna ingegnere cesso, che trovare al cesso un ingegnere....". Negli ultimi 5 anni si osserva ancora questa legge ma in controtendenza.

Chiudo con 2 massime per ringraziare gli ingegneri senza i quali tutto il nostro mondo non sarebbe così variopinto.

"All'ingegnere compete rivestire di vita, 
conforto e speranza lo scheletro della scienza."
 Herbert Hoover

"De-ingegnerizzare un ingegnere non si può. 
Ingegnarsi per migliorarlo è possibile, dopo tanti anni e tanto sudore."
Anonimo




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@luterronpower

venerdì 13 dicembre 2013

Pagelle di X Factor 2013













Il format mondiale campione di incassi e di pubblico ha fatto il botto.
Ecco i personaggi principali di X Factor visti dai miei occhi.


Stage, scenografia, Tommassini. Voto 9.

Verrebbe da dire, datemi milioni di euro e vi solleverò un palco. In effetti il voto risente di un budget sostanzioso che permette di creare l'innovativo dell'innovativo nell'innovativo. Luca il visionario ha alternato momenti sobri quasi da ambientazione soggiorno living a scenografie imponenti da ricordare gli Zoo TV tour degli U2. 

Impressionante.

Morgan. Voto 9.

Per definizione un "senza filtro", Morgan muove sileziosamente le sue pedine. Spesso, si fa fatica a seguire i suoi discorsi contorti sebbene alcuni momenti siano veramente di grande rilevanza artistica. Geniale. Sa di essere l'Usain Bolt della parlantina. Lo sa soprattutto perché si trova contro altri tre giudici con freno a mano di serie nella lingua. Del resto Morgan ha forgiato la sua creatura attorno a se e risulta difficile pensare ad X Factor senza un giudice come Morgan. Vince Michele la gallina con timbro dalle uova d'oro e Morgan vince per la quinta volta su sette partecipazioni.

Visionario.

Simona Ventura. Voto 8.

Affila le lame durante la settimana e nella serata affonda il colpo. Alien aveva l'acido liquido nell'organismo, Simona lo espelle in stato aeriforme. Fa riflettere il fatto che una donna che dia l'idea di essere poco umile scelga e vada avanti a spada tratta con un gruppo, gli Ape Escape, che sembrano dannatamente umili e scandalosamente brutti. Questo ci voleva, per Simona, per X Factor e per la quiete pubblica. Durante la finale, le scade la licenza Winzip e le tette della Ventura raggiungono il divano di casa..

Minnesota.

Mika. Voto 8.

La vera sorpresa, il vero regalo di Natale di Sky (inclusa la puntata finale in chiaro su Cielo). Un ragazzo che in Italia conoscevamo soprattutto per le sue hits al top in tutta Europa. Si è messo in gioco ed è stato umile. Il suo tono di voce, il suo dressing, la congiuntivite hanno solo accresciuto la sua simpatia. un Outsider che ha giocato bene, si è difeso dalle grinfie di Morgan, dall'acido di Simona e dalle pungenti battute di Elio. Chiude con la maglietta della salute duettando con Morgan.

Homo Sapiens.

Elio. Voto 8.

Sulla carta aveva concorrenti meno bravi di tutti gli altri ma è riuscito a tirare su una come Aba che è stato un crescendo con brio puntata dopo puntata. Elio è molto intelligente e paga per colpa della sua parlantina lenta da far venire il latte alle ginocchia. Ha scelto pezzi migliori nelle passate edizioni.

Datato.

Cattelan. Voto 8.
Finalmente un presentatore fluente in inglese che sa come trattare gli ospiti di rilevanza internazionale (tra gli altri One Direction e Katy Perry). Un po' loffio se paragonato a Dj Francesco. Movenze da linea di montaggio. Ricordiamo brevi ma intensi flash di sfogo globale in studio ma in generale è il presentatore ideale avendo a che fare con 4 giudici così variopinti, come i vestiti di Cattelan tra l'altro.

Circo Orfei.

Violetta. Voto 7.
Violetta poteva ricordare lontanamente Chiara Galiazzo nel suo modo di fare acqua e sapone, ma è stata penalizzata da un inedito imbarazzante a metà tra la sagra della salsiccia e wild wild west. Il duetto con Mengoni è servito solo a Mengoni e meno a Violetta. La scelta di uno strumento melodico come l'Ukulele poteva andar bene per le prime puntate ma poi bisognava cambiare, dare tutto.

Corista.

Ape Escape. Voto 7.

Sono brutti da fare invidia ai quadri iniziali dei Miserabili. O meglio sanno di sporco. E invece. Hanno giocato molto sul loro essere così trasandati, con il leader sempre dotato di orrendi infradito. La voce del leader ha fatto da apripista ad un gruppo che sembra già dotato di esperienza. Arrivare secondi a X Factor può rendere meglio di una vittoria.

Unti.

Michele. Voto 8.
Predestinato dal timbro della sua voce viene sfruttato al meglio da Morgan la faina con le corde vocali. Esce dal cilindro in punta di piedi e si impone davanti a tutti sbaragliando gli avversari. Non ha mai avuto un vero e proprio avversario.

Semplice.

Aba. Voto 7.

Dentatura da Homo floresiensis (circa 13000 anni fa), la Aba di Elio verrà ricordata per le sue stonature ma anche per il suo modo di librarsi sul palco. Col senno di poi è stata penalizzata dal duetto con Mario Biondi. Forse sarebbe stato meglio scambiare Mengoni con Biondi. Aba è la leonessa di X Factor 2013.

Penalizzata.


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@luterronpower

giovedì 12 dicembre 2013

E tu, che collega sei? - La Macchina da Click

Le prime due uscite hanno visto due colleghi mooooolto particolari: Il Nerd e il Il Pignolino.


Ogni lavoro ha un suo scopo e ogni lavoro ha delle attività specifiche.
Questa guida ha lo scopo di mettere in risalto classi di comportamento che in alcuni casi possono coesistere.

Vediamo questa volta il collega "Macchina da Click".

Come dice il nome, il nostro eroe non si prende quasi mai una pausa sul posto di lavoro, a meno che non sia ufficialmente invitato dal proprio boss.
Si va in bagno una volta sola, tipicamente per pranzo, probabilmente fa uso di Huggies.
Se sei una Macchina da Click ti dico già che con la rotella del mouse hai fatto 40000 km.
L'indice della tua mano destra è praticamente un organo a parte.
Non ti assenti mai e non prendi permessi. Non fai mai ritardi.
Stai attento a non fare mosse false. Vivresti malissimo il fatto di aver preso anche solo un giorno di mutua.
Sei umanamente sensibile come il sergente Hartman in "Full metal jacket".
Usi frasi di circostanza e ti imbarazzano le domande dirette.
Il mare ti fa schifo e preferisci le montagne. Ti abbronzi solo grazie al tuo monitor LCD del PC.
Non ti piace il calcio e le donne sono come lo scotto da pagare semplicemente perché sei uomo.
Dal mandare un fax al fare l'amore, dal cucinare al guidare, ti immedesimi con gli obiettivi della azienda.
A tavola a pranzo la domenica puoi fare uso delle seguenti parole: feedback, brainstorming, mandatorio; oltre che usare "deadline" per sollecitare di scolare la pasta.

Macchina da click è una vocazione.
Macchina da click può (e deve) essere laureato in Ingegneria (tutti gli indirizzi).

Vale il seguente assioma per una Macchina da Click:
"potresti trovare molte e tante soluzioni, riempire di Arial 10 pagine su pagine, ma alla fine rischiare di perdere te stesso".

Se, per assurdo, non esistessero Macchine da Click, in ufficio si riderebbe poco.
L'Habitat Naturale di Una Macchina da Click è un ufficio Open Space.




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@luterronpower

lunedì 9 dicembre 2013

Renzi ha girato la ruota




Ecco qui Renzi a 19 anni nel 1994 con una cravatta impresentabile.
Si è proprio lui, concorrente del programma di Mike "La Ruota della Fortuna".

Ieri, 8 dicembre 2013, ha vinto nettamente le primarie del PD schiacciando, di fatto, gli altri due concorrenti.
Ieri ha girato la ruota.

La domanda che mi faccio è questa: sarà in grado o no di portare quella ventata di novità di cui tanto si parla?
Tornando alla Ruota della Fortuna, ce la farà o no a dire la fatidica frase:
"Do la soluzione!"...

Gira la ruota, ma dal 1994 ad oggi forse a girare non è più solo una ruota.
Ora, a girare restano le palle....


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@luterronpower



mercoledì 4 dicembre 2013

Pirlo e il suo referto









Pirlo, l'astrolabio della Juve ha avuto un brutto infortunio.
Il Cast Away che da due anni fa navigare la Vecchia Signora in bellissime acque,
dovrebbe restare fuori dal campo per circa due mesi.

L'infortunio interessa il ginocchio destro.

O molto più semplicemente "lesione di 2° grado al legamento collaterale del ginocchio destro".
L'ultimo Primato Mondiale dei Referti 2013 se l'è aggiudicato l'ortopedico che l'ha detto in 10 centesimi di secondo.

Dai dai grande Pirlo aspettiamo il tuo ritorno.
Ah, lo dico per grandi e piccini, non urlate forte il nome "Pirlo" perché il giudice sportivo ha la multa facile.




Qui La Cosiddetta Maledetta di Pirlo sul mio Blog. 
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@luterronpower


martedì 3 dicembre 2013

Un Album per la vita


La morte di Umberto Panini, imprenditore di 83 anni, noto soprattutto per le figurine "Panini" mi ha fatto pensare ad una analogia.
Sinceramente potrebbe essere una cosa sentimentale, ma.....

Chi non ha fatto la raccolta delle figurine, alzi la mano.
La figurina, più o meno importante, finiva sull'Album.
Sia che fosse appena acquistata o che fosse passata di mano in mano, alla fine, alla fine fine, la incollavamo.

Ecco, penso che anche da qualche parte ci sia la mia figurina (purtroppo non da calciatore di serie A).
E ci sia un Album con tutti quanti, e qualcuno che incolli; e questo qualcuno ha in mano le nostre figurine. E spesso se le guarda e controlla.
E quando decide che la colla è perfetta.
Incollata.

Si, ma non sono una figurina.
E in quella colla c'è del mio.











lunedì 25 novembre 2013

Politica Vuota e Vita Obesa


Politica.
Tutti ne parlano, tutti hanno qualcosa da dire, tutti esprimono giudizi più o meno sensati, tutti puntano il dito, tutti avrebbero fatto in un altro modo.

Assistiamo ogni giorno a divisioni tra fazioni già divise, a vecchi processi da rifare, a leggi da riscrivere, votazioni e decadenze, Cruciani, Parenzi e Renzi.
E, come se non bastasse, ci sorbiamo ore e ore di tribune politiche che non avrebbero senso di esistere se la situazione politica italiana fosse stabile.

Mi pare di aver visto un inizio, un principio di risposta.
Mi ha fatto riflettere una frase di Anna Marchesini durante l'intervista di Fabio Fazio a Che Tempo che fa (su YouTube, non guardo mai Fazio in diretta).
La Marchesini, da anni combatte contro una grave forma di artrite reumatoide.
A un certo punto dice:
"Sono obesa di vita, ne sono così interessata che mi interessa anche la morte".


C'è aria di cambiamento,
C'è aria di vocali che si tolgono lasciando spazio al nuovo che avanza.
Governi di Lotta, governo di Letta e governi di Latta.
Punto. Ho esaurito le vocali.





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@luterronpower

Benvenuto Lunedì

Lo so, sarò impopolare.
Scendi dal letto, gratti il ghiaccio anche sul box doccia, infreddolito in macchina nel traffico rincoglionito da lunedì mattina, incontri colleghi zero-voglia, luoghi comuni poco in comune, il PC ti accoglie lento come la "restituzione carta" al bancomat e via, si dia inizio a questo n-esimo lunedì.

Riavvia.
E poi, ti fermi un attimo e leggi che un ragazzino di 14 anni nel senese, Matteo Roghi, si accascia a terra dopo un gol e muore sul campo da calcio, sul campo dei sogni, dei desideri. Non c'è stato nulla da fare.
E allora, vaffanculo alle seghe mentali di cui sopra. 
Non vale. Non era contemplato. 

E invece, oggi è così. Mi ha ferito questa notizia. 
E mi viene da reagire facendo come molti, troppi. 
Ma no, troppo facile. Non ci sto. Il grattino è solo per il ghiaccio.





venerdì 22 novembre 2013

Ke ne dici di Kennedy

Come tutti sanno ricorre il 50esimo anniversario dell'assassinio del 35esimo Presidente degli USA avvenuto a Dallas. 
Da allora, nell'immaginario collettivo, quando uno dice Dallas pensa all'assassinio o, nel peggiore dei casi, alla serie televisiva anni 70/80. 

Su tutti i social network parlare di JFK è un must. 
Sono stati girati film, documentari, serie televisive. Sono stati scritti libri 40 mila libri.
Riempite pagine intere di giornali. Porta il suo nome uno dei più trafficati aeroporti al mondo. Oltre al Kennedy Space Center della NASA. E tanto altro ancora.

Una delle frasi più usate di jfk ve la allego in inglese (perchè in italiano suona utopica)
"And so my fellow americans ask not what your country can do for you - ask what you can do for your country".

Bene, "Tutti muoiono ma non tutti vivono veramente" fa dire il regista Mel Gibson a William Wallace. 
Non ho letto 40 mila libri su JFK, non ho visto tutti i film e documentari. 
Caro JFK, la tua morte così brutale e incredibile spero ti abbia dato comunque il tempo di vivere veramente.




giovedì 21 novembre 2013

Quando lo Smartphone era solo Phone

L'ispirazione mi è venuta mentre ero (stranamente) fermo al semaforo. 
Di fianco avevo un tram e ho visto cose che voi umani.......
Praticamente tutti (anche il tranviere) usava uno smartphone.

E allora ho pensato a cose che facevamo una volta e (forse) abbiamo perso per sempre. 
La lista non è completa e non ha un ordine cronologico. 
  • il Pollice era quasi sempre in ferie
  • cercavamo un Punto con una sola G e non aveva tacche
  • si parlava di Figa e meno di GIGA
  • si ignoravano parole come Zoom, Pixel, Cover, Streaming, GPS....
  • fumavamo più lentamente e cambiavamo mano nel mentre
  • parlavamo e sbagliavamo di più
  • guardavamo in alto
  • una mano era sul volante e l'altra sul cambio (opinabile)
  • i gatti e i cani non avevano foto segnaletiche
  • le mamme erano mamme e non MILF
  • l'ultimo dei 5 sensi non era il touch.....
Mi si farà l'obiezione che tante cose si sono velocizzate nel frattempo. 
Che si vive sempre:
connessi (contattare qualcuno non è mai stato così semplice)
informati (vedi gente che sa tanto di tutto ma poco che serva)
stressati (il famoso stress da batteria scarica)
aggressivi (meglio l'ultimo strappo di carta igienica dopo una cagata che la mancanza di Wifi)

Contenti? Non proprio, la felicitouch a buon mercato non la inventeranno mai....
Vi devo salutare, mi hanno scritto su Whatsapp.


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@luterronpower


mercoledì 20 novembre 2013

Ad Einstein il suo Novembre

"A Novembre..." cantava Giusy Ferreri verso la fine del 2008 mentre nel Novembre del 1915 cantava Albert Einstein con la sua opera forse più famosa di sempre in Fisica e di sicuro tra le più geniali del genere umano.

La "Relatività Generale" è uno di quei passi Matrioska che poi, capiti meglio, ne fanno fare molti di più.

Nella Fisica da Galileo in poi, Novembre può essere considerato il mese al top delle classifiche di sempre. Se interessati, il mio consiglio è di andare ad approfondire gli aspetti più importanti e le implicazioni di tale Teoria.

Per questo non voglio commettere omicidi parlandovi del'equazione di Einstein o della curvatura dello spazio-tempo, ovviamente sia per problemi di spazio che di tempo.

Un esempio su tutti. La prossima volta che accendete il GPS sul vostro smartphonino e andate di Navigatore il software deve tenere conto delle correzioni di tempo che scorre diversamente sul satellite (cioè proprio le correzioni di relatività generale). Il tempo scorre più lentamente sul satellite.........

A proposito di tempo, Novembre è proprio il mese del mio compleanno, ma non fatelo sapere ad Einstein.





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@luterronpower

martedì 19 novembre 2013

Renzi. Social Network e Tolkien

Renzi simpaticamente visto
con le iniziali di alcuni
 Social Network
Per curiosità e un pizzico di invidia (ha solo 4 anni in più di me) sono andato a dare un'occhiata sulla biografia che è sul sito ufficiale di Matteo Renzi.

Andate al fondo della pagina e troverete l'inquietante macedonia di social network:
Matteo Renzi su Facebook
Matteo Renzi su Twitter
Matteo Renzi su Google+
Matteo Renzi su Flickr
Matteo Renzi su Youtube
Matteo Renzi su Instagram

Non è l'unico, sia chiaro, ma mi ha fatto venire in mente la Poesia dell'Anello di Tolkien, verso la fine,
"Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, 
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli."


Renzi,
Il Signore dei Social Network......e parte la musica di sottofondo.


Un grido si alza dalla Sardegna

Siamo fatti così.
La storia ci insegna che cataclismi e catastrofi succedono da sempre.
La tecnologia e la globalizzazione hanno fatto passi da gigante e hanno permesso di evitare parte (o alcune) di queste tragedie. Ma succedono.
E, quando succedono, ci viene quasi istintivo puntare il dito verso qualcosa o qualcuno.

La maggior parte dei commenti sui siti online si può riassumere così:
"la terra reagisce in modo uguale e contrario a come l'uomo abusa di lei"....
ma ho visto anche puntare il dito, come al solito, verso una cattiva gestione delle politiche di intervento su territori che hanno già dato evidenza di essere siti potenzialmente a rischio.

Sgomento, paura, nervi tesi e buon senso però. Tiriamo su le maniche e facciamo il possibile, come ieri sera nel suo piccolo ha fatto un contatto su Twitter che ha 3 followers (ripeto 3 followers) ma ha incluso in un tweet i numeri di emergenza da chiamare per alcune zone della Sardegna. Una vera e propria
goccia nell'Universo.

Sardegna, Midwest, Filippine.
La terra è una e gli uomini sono uguali.
La terra ha bisogno degli uomini, quelli veri.

Non importa che tu sia in ufficio o con le mani nel fango, questo dolore lo si porta assieme.


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@luterronpower


venerdì 15 novembre 2013

La Solitudine dei Numeri Uno



Abbiamo visto su tutti i giornali la notizia dell'imminente uscita di un
libro-confessione forse del più grande pugile degli ultimi 50 anni.
Mike Tyson, ex numero uno del pugilato.

Trapelano notizie choc sulla sua vita piena di sesso droga alcol e barche di soldi.
Non è una storia nuova, non è qualcosa di mai visto prima, ma come tante altre storie sottolinea come puoi avere tutto, tutto a disposizione, soldi e successo e, di conseguenza, tanta bella flora e fauna femminile.

E alla fine non avere niente, cioè avere tutto ma ritrovarsi da soli.
Dico che è difficile trovare un campione che può avere in mano tutto (TUTTO) ed essere anche felice.

Sul sito della Stampa, notizia di due giorni fa, verso la fine viene riportata questa dichiarazione:
"....Oggi Tyson si descrive come un uomo alle prese con il colossale sforzo quotidiano di vivere una vita normale, come quella di chiunque altro, ma non nega di avere frequenti nostalgie per i tempi in cui trascorreva le notti nei più licenziosi stripclub accompagnato da spogliarelliste e cocaina."

Appunto, bisogna riempire nuovamente quelle nostalgie perché la "vita normale" non è per tutti........