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mercoledì 5 febbraio 2014

Salgo sulle spalle dei giganti




Erano passati circa dieci anni dalla mela cotta in caduta libera.

Stava perfezionando metodi e approcci matematici, calcoli differenziali, logaritmi che avrebbero fatto impazzire studenti negli anni avvenire, lenti acromatiche, telescopi a riflessione, meccanica celeste.

In una lettera del 5 febbraio 1676 (338 anni fa) Newton scriveva al suo amico/nemico Robert Hookes una famosa frase medievale "Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle dei giganti".
Dopo la sua morte l'intera umanità è salita sulle sue spalle e ha visto molto più in là.

Circa 5 anni fa mi capita tra le mani un romanzo pesantissimo con massa a riposo di circa 2 kg, ai limiti della portata di peso delle mensole IKEA.
Il Cavallo Rosso di Eugenio Corti.

Un romanzo narrato con occhi di chi ha visto veramente. Voglio dire un seppur geniale Harry Potter - ma frutto della fantasia - è diverso da un romanzo dove anche i 5 sensi hanno preso parte.
E poi c'è il fattore cuore. Si scrive con le mani certo, si scrive con la testa, ma il cuore lo vedi proprio: è proprio quello il momento in cui lo scrittore lo senti come una parte di te.
Il momento in cui anche se i fatti risalgono alla seconda guerra mondiale, alla spedizione italiana in Russia, e poi oltre fino al dopoguerra, non riesci a toglierteli di dosso come una cazzo di maglietta bagnata dopo una partita a calcio sotto la pioggia.

C'è di tutto in questo libro. Certo, un libro che implica "mi prendo un mese e lo leggo".
C'è di tutto: dall'amore alla famiglia, dalla guerra fino alla sofferenza, si intuisce un bene per sempre, la voglia di vivere, il desiderio di bene, il perché della vita e forse anche il significato del mondo...

Oggi Eugenio Corti è morto nel più assoluto silenzio. Lui, uno dei pochi fortunati tornato sano e salvo.
Forse meritava il premio nobel.


Non ho fatto la spedizione in Russia ma ho visto più lontano perché sono salito sulle spalle di un gigante.




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@luterronpower

mercoledì 18 dicembre 2013

Quel puntino insignificante


La mamme dicono sempre la verità.

Copernico, il famosissimo astronomo polacco, noto per la sua teoria cosiddetta Eliocentrica, ci ha fatto atterrare in tutti i sensi. Non era nuova la sua teoria.
Già i greci con Aristarco di Samo introdussero una concezione di questo tipo.
Copernico lo dimostrò con procedimenti matematici anche se alcuni calcoli furono rivisti successivamente da Galileo o Newton, solo per citarne alcuni.....

Si può dire che Copernico ingranò la retromarcia alla voglia di essere al centro dell'attenzione. La terra non sarà più il centro dell'universo e i pianeti del Sistema Solare risulteranno legati con delle funi, più o meno spesse, allo stesso Sole.

Cioè, ciao ciao manie di protagonismo e di grandezza dell'uomo e della sua casa (la Terra). Quasi subito si venne a sapere che il Sole risultava mooooooolto più grande di quanto si potesse immaginare.

La massa del Sole è più di trecentomila
volte quella della Terra.









Però dai, onestamente, fino a prova contraria, se non ci fosse l'uomo non avrebbero senso le stelle e l'universo intero.