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martedì 6 giugno 2017

Sospiro di sollievo, la Juve ha perso la Champions League



La Juve ha perso la Champions League, meno male.

Non avrei potuto sopportare i festeggiamenti in piazza, sui social, con gli amici, al lavoro.
Il clacson che suona all'impazzata e le bandiere fuori dal finestrino.

Siamo noi, noi dell'Inter che dobbiamo tenere il primato indiscusso del triplete, che Dio solo sa quante sviste arbitrali ci son volute per conquistarlo.

Noi del Milan, vincitori di tante champions, dall'anima vincente ma ultimamente niente di niente se non qualche all you can eat qua e là.

Noi del Toro che siamo l'altra faccia della medaglia, noi pura razza bovina piemontese, non abbiamo tifosi meridionali, o marocchini, o rumeni e asiatici: noi, la faccia sempre maltrattata dal destino, sfigata da far tenerezza, che tra l'altro con 'sta storia del destino - possiamo dirlo in rima - profuma di alibi un tantino.

Noi del Napoli, maltrattati dal nord italia, odiati pure dal sud italia quanto incompresi dal centro italia.
Noi della Roma, unica squadra a tener testa alla Juve perlomeno sui giornali.

E poi, noi della Juve: Che panchina di merda rispetto al Real!
Noi - la Juve - il prototipo dell'antisportività.
Anche se - grazie al cazzo - ma in Italia vincono sempre loro.

E poi, vuoi mettere le facce distrutte degli juventini? La depressione sui volti. Guarda, meno male va.

Siamo italiani, popolo di santi poeti navigatori tirati su a pane e invidia.
Forza Juve, anche se spero tu non la vinca mai.


TP - 2017

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mercoledì 22 gennaio 2014

Intervista a Mirko Vucinic
















Raggiungiamo Vucinic al telefono dopo la "sconcertante" vicenda sullo scambio "ragazzo alla pari" Inter-Juventus. Ci manda su whatsapp l'indirizzo della baita dove si è ritirato da ieri sera tardi.

La baita è in Valle Varaita, la valle del famosissimo Monviso.
Bussiamo e sentiamo diversi scricchiolii conclusi da una bottiglia vuota che rotola per terra e sbatte sul piede di una sedia. La porta si apre e io e il mio collega siamo investiti da un odore acre di amaro montenegro e fernet branca in parti uguali.
Occhiata veloce a 180°, vedo una TV accesa con spot fasce elastiche Amerika Star, pavimento tipico da dopo apertura pandoro, un sigaro mezzo fumato sul davanzale della finestra in fondo. In un momento di impaccio (mio) inizio subito all'attacco.

- "Ciao Mirko, come va?"
- M.V. (fa una smorfia di scoglionamento tanto che il baffo - in estensione - raggiunge l'orecchio destro).

- "Abbiamo appreso la notizia a dir poco sconcertante del mancato scambio con Guarin!"
- M.V. "Guarda, io, non ho capito un cazzo, io preparavo già valigie, io pensavo già di bere a Milano in locali, spaccare bottilie, bere tanta bira, lui è Moratti dicevo tra me e me, quello della bira..."

- "Adesso cosa farai?"
- M.V. "Mister mi ha deto "Mirko prenditi un po' di tempo per rifletere", io cazo non voglio rifletere voglio giocare calcio, quelo lì indo nesiano non sa chi sono io, adeso sto qua, rifletere rifletere. No so perchè questo afare sporco. Io non ho problemi, torno Vinovo ma Guarin figura da colione per colpa di branca."

- "Molti juventini si chiedono se la decisione di andare via dalla Juve sia di Mirko o della società o dell'allenatore, tu cosa rispondi?"
- M.V. (dando un colpo di amaro direttamente dalla bottiglia) "Io adeso aspeto, ho mandato messagio a Guarin perchè lui bravo ragazo e lui risposto anche me. Io mi trovo bene a Torino ma volio fare salto in città di milano appena poso, qui ho tuto, done divano denaro alcol, sono arabiato ma sono sul mercato."

- "Dove vuole arrivare Mirko Vucinic"
- M.V. (mentre sta per rispondere a fatica, la Roma segna contro la Juve in coppa) "Porca putana! No lo so, dove volio arrivare, adeso carte sono su tavolo, tuti sano che Mirko va, ma io ho bisogno di rifletere, Mister sa che sono a disposizione, ma volio giocare e adeso no c'è posto per me, io vado!".

Si è fatto tardi, la Juve è fuori dalla coppa italia, lo salutiamo, lui ci abbraccia con le gambe molli, ci ringrazia e mentre pianta un rutto sotto un bellissimo cielo stellato noi scendiamo ridendo dal viottolo. Ci voltiamo, e ancora lì con la porta aperta della baita, il montenegrino prende un pallone da sotto una sedia e inizia a palleggiare.

Siamo in macchina, stiamo per partire, inserisco la prima, e lui appoggia il pallone sulla neve e mi fa segno di abbassare il finestrino. Abbasso e lo sento urlare:
"Dieccci euro, spaco finestrino, ok? Diecci euro, parti!"
Allora io faccio manovra in retro, metto la prima ormai sono in discesa, vado e quando sono a 40 metri da lui e metto la seconda, sento un botto fortissimo sul mio specchietto sinistro.
Apro il finestrino e sento urlare chiaramente: "Diecci euro roto specchieto! Diecci euro roto specchieto!"

Ha calciato bene ancora una volta, peccato dipenda solo dalla voglia di farlo.




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@luterronpower

giovedì 19 dicembre 2013

La sinfonia di Juventus-Avellino


Pronti via, mi chiama un amico:
"vuoi venire stasera allo stadium cena inclusa al club omar sivori?"
Quando ho sentito "cena inclusa" il mio ego ha avuto un sussulto di vecchi ricordi, di cena a scrocco in veste universitaria. E si va.

Prima volta allo Juventus Stadium, gara di coppa Italia di risonanza mediatica nulla. Al massimo il tifoso juventino medio controlla solo il risultato finale sul cellulare, che per la cronaca è di 3 a 0 per la J*ve (l'asterisco è per la privacy).

E invece per me è stata una serata di calcio che sarà difficile dimenticare.
Ho visto i tifosi in trasferta intonare cori con il cuore, inventare coreografie con sciarpe e battito di mani, versi all'unisono da far impallidire Maria Callas.
E alla fine, dalla tribuna in cui ero, si è propagato un applauso che è diventato unico. Il culmine si è raggiunto con la Curva Sud della Juve che ha incitato l'Avellino, e non per finta, con pronta risposta dei tifosi irpini fatta di un applauso intenso e prolungato.
Per la cronaca la Juve vince 3 a 0.

Questo è lo sport.
Questi sono stati veri uomini.
Questa è la bellezza del calcio che fa venire i brividi (temperatura a parte).

L'applauso scatta quando la realtà supera le nostre cazzo di misure e aspettative.

E alla fine si ride.
Così.






mercoledì 4 dicembre 2013

Pirlo e il suo referto









Pirlo, l'astrolabio della Juve ha avuto un brutto infortunio.
Il Cast Away che da due anni fa navigare la Vecchia Signora in bellissime acque,
dovrebbe restare fuori dal campo per circa due mesi.

L'infortunio interessa il ginocchio destro.

O molto più semplicemente "lesione di 2° grado al legamento collaterale del ginocchio destro".
L'ultimo Primato Mondiale dei Referti 2013 se l'è aggiudicato l'ortopedico che l'ha detto in 10 centesimi di secondo.

Dai dai grande Pirlo aspettiamo il tuo ritorno.
Ah, lo dico per grandi e piccini, non urlate forte il nome "Pirlo" perché il giudice sportivo ha la multa facile.




Qui La Cosiddetta Maledetta di Pirlo sul mio Blog. 
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@luterronpower


martedì 3 dicembre 2013

La giornata in rima baciata


Il nuovo ISEE finalmente
e sono cazzi fiscalmente,

acqua sul fuoco e Ok al decreto
rifiuti in fiamme e via di reato.

Squalifiche ai grandi che si vinca o si perda
e multe ai bimbi che urlano "merda!".

Un velo pietoso si stenda
e che la Santanchè paghi ammenda, 

Napolitano invita l'Europa a darci un po' retta
"Aiuti la crescita", ma non di Brunetta.











mercoledì 13 novembre 2013

La Cosiddetta Maledetta

Quando Michelangelo pennellava nessuno chiedeva come facesse. Era un genio.
Esprimeva meglio di chiunque altro la genialità umana sotto forma di un'espressione artistica.

Non cerchiamo di dare una spiegazione razionale (come sempre) di come Pirlo abbia fatto a calciare la punizione contro il Napoli. 3 dita, 2 dita, 4 unghie e mezza. Sinceramente non mi interessa.
Il perché di molte cose sfugge agli occhi.

Per dirla alla Einstein "la materia curva lo spazio-tempo".

Bene signor Einstein lei spieghi pure quando si curva lo spazio-tempo,
perchè per la materia ci ha già pensato Andrea Pirlo.